Indice   [800x750]    Website Info


silenzio davanti alle file. A un tratto tra le file dei francesi crepitò uno sparo, un secondo, un terzo... e, attraverso tutte le file nemiche scompigliate, si diffuse il fumo e crepitarono le fucilate. Alcuni dei nostri uomini caddero e, fra loro, l'ufficiale dal viso tondo che marciava con tanta allegra baldanza. Ma nello stesso istante in cui echeggiava il primo sparo, Bagration si volse e gridò: «Urrà!»   
   «Urrà-à-à!» Un grido prolungato si propagò lungo la nostra linea. Passando oltre il principe Bagration e incalzandosi l'un l'altro, in folla disordinata ma allegra ed elettrizzata, i nostri corsero giù per la china dietro i francesi in rotta.   
   

   Capitolo XIX   

   
   L'attacco del Sesto cacciatori assicurò la ritirata del fianco destro. Al centro, l'azione della dimenticata batteria di Tušin, che era riuscito a incendiare Schöngraben, arrestò l'avanzata dei francesi. I francesi dovettero spegnere l'incendio propagato dal vento, dando così ai russi il tempo di ritirarsi. La ritirata del centro attraverso il burrone si svolse caoticamente, in un clamore di voci. Tuttavia, ritirandosi, le unità non si confusero tra loro. Ma il fronte sinistro, formato dai reggimenti di fanteria di Azov e di Podol'sk e dal reggimento degli ussari di Pavlograd, che era stato attaccato contemporaneamente, e aggirato dalle preponderanti forze francesi al comando di Lannes, venne sbaragliato. Bagration inviò Žerkov dal comandante del fianco destro con l'ordine di ritirarsi senza indugio.   
   Subito, senza nemmeno togliere la mano dalla visiera, Žerkov spronò il cavallo e partì al galoppo. Ma non appena si fu allontanato da Bagration,

Questo capitolo in: Inglese Francese Tedesco Avanti