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conoscono, tutti lo apprezzano. Giorni fa dagli Apraksin ho sentito che una signora domandava: "C'est ça le fameux prince André? Ma parole d'honneur!" E la principessina scoppiò a ridere. «È accolto così bene dappertutto! Potrebbe benissimo diventare anche aiutante di campo di sua maestà. Sapete, il sovrano ha parlato molto benevolmente con lui. Con Annette si diceva che sarebbe molto facile ottenere la cosa. Voi che ne pensate?»   
   Pierre diede un'occhiata al principe Andrej, e accorgendosi che quel discorso non piaceva al suo amico, non rispose nulla.   
   «Quando partite?» domandò.   
   «Ah! Ne me parlez pas de ce départ, ne m'en parlez pas. Je ne veux pas en entendre parler,» esclamò la principessa con lo stesso tono capriccioso e scherzoso che aveva usato parlando con Ippolit nel salotto di Anna Pavlovna e che palesemente non si addiceva a quell'ambiente familiare di cui in qualche modo faceva parte anche Pierre. «Oggi a un certo momento ho pensato che bisognerà troncare tutte queste relazioni così care... E poi, lo sai, André?» E guardò suo marito in modo significativo. «J'ai peur, j'ai peur!» mormorò con un tremito nella schiena.   
   Il marito la guardò come se improvvisamente si stupisse di accorgersi che nella stanza c'era qualcun altro, oltre lui e Pierre; tuttavia si rivolse interrogativamente alla moglie con fredda cortesia:   
   «Di che cosa hai paura, Lise? Non riesco a capirlo,» disse.   
   «Ecco la prova di come sono egoisti tutti gli uomini; tutti, tutti! Lui per soddisfare i suoi capricci, Dio sa perché, non si perita di abbandonarmi, di relegarmi in campagna, sola.»   
   «Con mio padre e mia sorella, non dimenticare,» disse il principe Andrej con voce pacata.   

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