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invitati, chi in divisa, chi in frac, qualcuno ancora in parrucca incipriata e caffettano, camminavano avanti e indietro, si sedevano, sostavano in piedi, si raggruppavano e si sparpagliavano. I servitori in parrucca e livrea, calze di seta e scarpini, ritti a lato di ogni porta, attentissimi, si sforzavano di cogliere ogni gesto degli invitati e dei soci del Club per offrire i loro servigi. La maggior parte dei presenti erano persone anziane e rispettabili dai larghi volti sicuri di sé, le dita grosse, le voci e i gesti fermi. Invitati e soci di questa specie se ne stavano seduti ai soliti posti ben noti e si raccoglievano nei soliti e noti gruppi. Una piccola parte dei presenti era formata da invitati occasionali, in prevalenza giovani, e fra questi c'erano Denisov, Rostov e Dolochov, che era di nuovo ufficiale del reggimento di Semënov. Sui volti dei giovani, soprattutto dei militari, si coglieva quella espressione di sprezzante rispetto che sembra dire agli anziani: «A rispettarvi e a venerarvi siamo pronti, ma ricordatevi che l'avvenire è nostro.»   
   Anche Nesvickij era presente come socio anziano dei Club. Pierre, che per volontà della moglie si era lasciato crescere i capelli, tolti gli occhiali e vestito alla moda, girava per le sale con aria triste e depressa. Anche lì, come dappertutto, era circondato dalla consueta cerchia di persone che si inchinavano davanti alla sua ricchezza, ed egli le trattava con la noncuranza e la distratta consuetudine di un monarca.   
   Data la sua età, egli avrebbe dovuto stare con i giovani, ma per ragioni di censo e a causa delle sue relazioni si trovava a far parte del gruppo degli invitati anziani e più rispettabili, cosicché passava da un gruppo all'altro. I vecchi più autorevoli stavano al centro di crocchi ai quali si accostavano rispettosamente anche gli sconosciuti per ascoltare la voce di persone famose. Gruppi più numerosi si erano formati intorno al

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