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volse dall'altra parte.   
   
   Dopo altri cinque giorni battezzarono il piccolo principe Nikolaj Andrejè. La madrina sosteneva col mento la fascia mentre il sacerdote ungeva con una penna d'oca le piccole palme rosse e grinzose e le piante dei piedi del neonato.   
   Il nonno, che faceva da padrino, tremando, timoroso di lasciarlo cadere, portò il neonato intorno al fonte di latta ammaccata colmo d'acqua battesimale, e lo passò alla madrina, la principessina Mar'ja. Il principe Andrej, col cuore stretto dal timore che facessero annegare il bambino, sedeva in un'altra stanza, in attesa che finissero d'impartire il sacramento. Quando la balia glielo portò diede uno sguardo felice al bambino e annuì in segno d'approvazione, quando essa gli comunicò che, gettato nel fonte battesimale, il grumo di cera sul quale erano stati appiccicati i capelli del bimbo non era andato a fondo, ma era rimasto a galla.   
   

   Capitolo X   

   
   La partecipazione di Rostov al duello tra Dolochov e Pierre Bezuchov fu messa a tacere grazie agli sforzi del vecchio conte; e Nikolaj, invece di essere degradato come si aspettava, fu nominato aiutante di campo del governatore generale di Mosca. Di conseguenza non poté andare in campagna con tutta la famiglia, e a causa del suo nuovo incarico rimase tutta l'estate a Mosca. Dolochov era in via di guarigione e durante il periodo della convalescenza Rostov e Dolochov resero più saldo il vincolo della loro amicizia. Dolochov, da quando era degente, stava in casa della madre,

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