Indice   [800x750]    Website Info


   La predizione di Nataša si avverò. Dolochov, che non gradiva la compagnia delle signore, cominciò a frequentare assiduamente la casa, e ben presto (sebbene nessuno ne facesse parola) fu chiaro lo scopo per il quale ci veniva: ci veniva per Sonja. E Sonja, anche se mai avrebbe osato ammetterlo, lo sapeva, e ogni volta che Dolochov compariva, diventava rossa come un papavero.   
   Dolochov andava spesso a pranzo dai Rostov, non si lasciava sfuggire uno spettacolo a cui loro fossero presenti, e si recava ai balli degli adolescents da Jogel, il maestro di danze, che i Rostov frequentavano regolarmente. Rivolgeva un'attenzione particolare a Sonja e la guardava con tali occhi, che non soltanto lei non poteva sostenerne lo sguardo senza arrossire, ma arrossivano anche la vecchia contessa e Nataša.   
   Si vedeva che quell'uomo vigoroso e bizzarro era dominato dall'influsso prodotto in lui da quella graziosa giovinetta bruna, che pure era innamorata di un altro.   
   Rostov aveva notato qualcosa di nuovo fra Dolochov e Sonja, ma non indugiava a precisare a se stesso quali fossero quei loro nuovi rapporti. «Loro sono sempre innamorate di qualcuno,» pensava, riferendosi a Sonja e a Nataša. Ma, a differenza di prima, non si sentiva più a suo agio con Sonja e con Dolochov, e cominciò a trattenersi in casa meno sovente.   
   Nell'autunno del 1806 tutti presero a parlare della guerra contro Napoleone con calore anche maggiore dell'anno precedente. Fu stabilito non soltanto l'arruolamento di dieci reclute, ma anche di nove soldati della riserva ogni mille abitanti. Dovunque venivano scagliati anatemi contro Napoleone e a Mosca non si udiva parlare d'altro che della guerra imminente. Per i Rostov tutto l'interesse di quei preparativi di guerra si concentrava solo sul fatto che Nikolaj non voleva restare a Mosca a nessun

Questo capitolo in: Inglese Francese Tedesco Avanti