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costo e aspettava soltanto la fine del congedo di Denisov per partire insieme a lui, dopo le feste, alla volta del reggimento. L'imminente partenza non solo non gli impediva di divertirsi, anzi, ve lo incitava più che mai. Passava la maggior parte del tempo fuori casa, dedito a pranzi, ricevimenti e balli.   
   

   Capitolo XI   

   
   Tre giorni dopo Natale Nikolaj pranzò a casa, cosa che negli ultimi tempi gli accadeva di rado. Era il pranzo ufficiale d'addio, poiché lui e Denisov sarebbero partiti per il reggimento dopo l'Epifania. A pranzo c'erano una ventina di persone, fra cui Dolochov e Denisov.   
   Mai in casa Rostov quel clima d'amore, quell'atmosfera piena di incantesimo amoroso si erano sentiti con tanta intensità come in quei giorni di festa. «Afferra gli istanti di felicità, forzati ad amare, innamorati anche tu! Di vero al mondo c'è questo soltanto; tutto il resto non sono che sciocchezze. E noi qui ci occupiamo solo di questo,» diceva quell'atmosfera.   
   Come sempre, Nikolaj era rincasato poco prima del pranzo, dopo aver sfiancato due pariglie di cavalli e non essere tuttavia riuscito a recarsi in tutti i posti dove sarebbe dovuto andare e dove lo avevano invitato. Non appena entrò, percepì la tensione dell'atmosfera amorosa che regnava nella casa, ma, oltre a questo si accorse di uno strano imbarazzo che regnava fra alcuni componenti del gruppo. Sonja, Dolochov, la vecchia contessa e, in parte, anche Nataša, apparivano più agitati degli altri. Nikolaj comprese che prima del pranzo qualcosa doveva essere accaduto fra Son'ja e Dolochov, e con la delicatezza di sentimenti che gli era propria,

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