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modo di vivere e dalle sue abitudini.   
   

   Capitolo V   

   
   Il giorno dopo l'ammissione alla loggia Pierre era a casa e leggeva un libro cercando di penetrare il significato del quadrato, che con un lato rappresentava Dio, con un secondo il mondo morale, con un terzo il mondo fisico e con il quarto un mondo commisto. Ogni tanto distoglieva l'attenzione dal libro e dal quadrato e nella sua immaginazione andava delineando un nuovo sistema di vita. Il giorno prima, alla loggia, gli era stato detto che la notizia del duello era giunta alle orecchie dell'imperatore, e che per lui sarebbe stato opportuno allontanarsi da Pietroburgo. Pierre pensava di recarsi nei suoi possedimenti nel sud per occuparsi dei suoi contadini. Stava meditando con gioia su questa nuova vita, quando, del tutto inatteso, entrò nella stanza il principe Vasilij.   
   «Caro amico, che cos'hai combinato a Mosca? Perché mai hai litigato con Lëlja, mon cher? Tu sei fuori strada,» disse il principe Vasilij entrando nella stanza. «Ho saputo tutto, ti posso dire con certezza che Hélène è innocente al tuo cospetto, come Cristo lo era al cospetto degli ebrei.»   
   Pierre avrebbe voluto rispondere, ma l'altro gli troncò la parola.   
   «E perché non ti sei rivolto direttamente e semplicemente a me, che ti sono amico? Io so tutto, e tutto comprendo,» disse, «tu ti sei comportato come si addice a un uomo che ha caro il suo onore; forse troppo precipitosamente, ma non discutiamo di questo. Considera una cosa, tuttavia: in quale posizione poni lei e me agli occhi di tutta la società e persino della corte?» aggiunse abbassando la voce. «Lei è a Mosca, tu sei qui. Ricordati, mio caro,» e lo afferrò per una mano tirandolo verso

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