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trovò impegnato in un'accesa discussione con Pierre. Pierre stava sostenendo che sarebbe venuto un giorno in cui non ci sarebbero state più guerre. Il vecchio principe gli contestava questa tesi, canzonandolo, ma senza andare in collera.   
   «Togli il sangue dalle vene e versaci dell'acqua al suo posto: allora sì che non ci saranno più guerre. Fanfaluche da femmine, fanfaluche da femmine,» esclamò; ma al tempo stesso batteva la mano sulla spalla di Pierre e si avvicinò al tavolo accanto al quale il principe Andrej, che evidentemente non desiderava prender parte alla conversazione, stava scorrendo alcune carte che il principe aveva portato dalla città. Il vecchio principe gli si avvicinò e cominciò a parlare di affari.   
   «Il maresciallo della nobiltà conte Rostov non ha fornito nemmeno la metà degli uomini. È arrivato in città e ha avuto il coraggio di invitarmi a pranzo, ma gliel'ho dato io, il pranzo... Ma guarda questa carta... Be',» disse Nikolaj Andreiè rivolgendosi al figlio e dando un colpetto alla spalla di Pierre, «è in gamba, il tuo amico, mi piace! Serve a scaldarmi. Un altro, magari, fa dei discorsi intelligenti, ma non ti vien voglia di starlo ad ascoltare, mentre lui dice delle bestialità, ma mi dà fuoco, vecchio come sono. Be', andate, andate,» disse; «forse verrò, mi siederò a cenare con voi. Discuteremo di nuovo. E cerca di voler bene alla mia sciocchina, alla principessina Mar'ja,» gridò ancora a Pierre dalla porta.   
   Soltanto ora, con il suo arrivo a Lysye Gory, Pierre apprezzava tutta la forza e il fascino della sua amicizia con il principe Andrej. Questo fascino non si manifestava tanto nei suoi rapporti con lui, quanto nei rapporti con tutti i suoi parenti e le altre persone di casa. Sebbene quasi non li conoscesse, Pierre si era sentito a un tratto come un amico

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