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di vecchia data, in compagnia del vecchio e brusco principe e della mite e timida principessina Mar'ja. Tutti, del resto, gli volevano già bene: non soltanto la principessina Mar'ja, conquistata dai suoi modi affabili con i pellegrini, lo guardava con occhi più radiosi che mai, ma anche il piccolo principe Nikolaj, come lo chiamava il nonno, e che aveva un anno soltanto, sorrideva a Pierre e accettò di andargli in grembo. Michail Ivaniè e mademoiselle Bourienne lo guardavano con sorrisi gioiosi mentre lui chiacchierava con il vecchio principe.   
   Il vecchio principe si presentò a cena, evidentemente in onore di Pierre. Nei due giorni della sua permanenza a Lysye Gory fu con lui di una straordinaria gentilezza, e gli raccomandò di tornare a trovarlo.   
   Quando Pierre fu partito e tutti i familiari si trovarono riuniti, come sempre succede dopo la partenza di una persona nuova, presero a commentarlo; e, cosa rara, tutti furono concordi nel dirne soltanto del bene.   
   

   Capitolo XV   

   
   Rientrando dalla sua licenza, Rostov per la prima volta sentì e comprese fino a che punto fosse forte il legame che lo univa a Denisov e a tutto il reggimento.   
   Quando arrivò al reggimento, provò una sensazione simile a quella che provava nell'avvicinarsi alla sua casa di via Povarskaja. Quando vide il primo ussaro del suo reggimento con l'uniforme sbottonata, quando riconobbe Il fulvo Dement'ev, e vide un gruppo di cavalli sauri legati a un palo, quando Lavruška gridò allegramente al suo padrone: «È arrivato il conte!» e l'arruffato Denisov, che se ne stava a letto a dormire, corse

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