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l'imperatore; a nessuno deve importare le sue qualità personali; egli è incaricato di esaminare il mio promemoria, di conseguenza soltanto lui può darvi corso,» pensava il principe Andrej, mentre attendeva nell'anticamera del conte Arakèeev in compagnia di molte altre persone, importanti o meno.   
   Durante la sua carriera militare, svolta per lo più in qualità di aiutante di campo, il principe Andrej era passato per molte anticamere di autorevoli personaggi, e le diverse caratteristiche di codesti locali gli erano familiari. L'anticamera del conte Arakèeev presentava una peculiarità assolutamente particolare. Sul viso delle persone di scarsa importanza che attendevano il loro turno d'udienza era dipinto un senso di smarrimento e di sottomissione; sui volti di chi rivestiva un grado burocratico più elevato si manifestava un comune sentimento di impaccio, nascosto sotto una maschera di disinvoltura e di ironia verso se stessi, verso la propria situazione e il personaggio che attendevano. Taluni passeggiavano pensierosi avanti e indietro; altri, bisbigliando fra loro, ridevano; e il principe Andrej udì il sobriquet di Sila Andreiè e le parole «lo zio vi darà il fatto vostro», che si riferivano al conte Arakèeev. Un generale, un personaggio importante, evidentemente risentito di dover aspettare tanto, se ne stava seduto con le gambe accavallate e sorrideva fra sé con disprezzo. Ma, non appena la porta si spalancava, su tutte le facce si manifestava all'istante un solo sentimento: la paura. Il principe Andrej pregò l'ufficiale di servizio di annunciarlo una seconda volta, ma tutti lo guardarono con ironia e osservarono che al momento giusto ci sarebbe stato anche il suo turno. Dopo che parecchie persone furono fatte entrare e uscire dallo studio del ministro, da quella porta terribile fu ammesso un ufficiale che colpì il principe Andrej per la sua

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