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principale di Pierre consisteva appunto nel trasmettere il suo pensiero agli altri, né più né meno come lui lo intendeva.   
   Al termine della seduta il gran maestro con malevola ironia espresse a Pierre il suo biasimo per l'eccessivo ardore, e per il fatto che nella discussione egli non si fosse lasciato guidare dal solo amore per la virtù, ma dalla passione per la lotta. Pierre non gli rispose e domandò laconicamente se la sua proposta sarebbe stata accettata. Gli fu risposto di no, e Pierre, senza attendere le solite formalità, uscì dalla loggia e fece ritorno a casa.   
   

   Capitolo VIII   

   
   Di nuovo Pierre fu colto da quell'angosciosa malinconia di cui aveva tanta paura. Dopo aver pronunciato il suo discorso alla loggia se ne stette per tre giorni a casa sdraiato sul divano, senza ricevere nessuno e senza andare in nessun posto.   
   In quel periodo ricevette una lettera dalla moglie, che lo supplicava di concederle un colloquio; gli scriveva che era molto triste per causa sua e che era suo desiderio consacrargli la vita intera.   
   Alla fine della lettera lo informava che a giorni sarebbe arrivata a Pietroburgo dall'estero.   
   Subito dopo questa lettera, la solitudine di Pierre fu infranta da uno dei confratelli massoni che egli meno stimava e,.portando il discorso sui rapporti coniugali di Pierre, col pretesto di un consiglio fraterno gli espresse il pensiero che la sua severità verso la moglie fosse ingiusta e che egli, non perdonando chi si pentiva, egli violasse una delle prime regole della massoneria.   

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