che può dimostrare soltanto un giovane intenzionato di rivolgere una domanda di matrimonio.
Non per nulla Berg aveva mostrato a tutti il braccio destro ferito e senza alcuna necessità teneva la spada con la sinistra. Aveva raccontato a tutti l'episodio, senza stancarsi e con tanta gravità, che tutti avevano creduto nell'utilità e nell'importanza di quell'azione ed egli aveva ottenuto, per Austerlitz, due ricompense.
Anche nella campagna di Finlandia era riuscito a farsi onore. Aveva raccolto la scheggia di una granata che aveva ucciso un aiutante di campo di fianco al generalissimo, e aveva portato questo frammento al suo comandante. Né più né meno come dopo Austerlitz, aveva poi indugiato a raccontare diffusamente a tutti questo nuovo avvenimento, che tutti, anche questa volta, avevano creduto che quella fosse una cosa da farsi, e Berg aveva ricevuto due ricompense anche per la campagna di guerra di Finlandia. Nel 1809 egli era capitano della Guardia, insignito di numerose decorazioni e ricopriva a Pietroburgo dei posti particolarmente vantaggiosi.
Sebbene alcuni spiriti indipendenti sorridessero quando si parlava loro delle qualità di Berg, non si poteva non convenire che egli fosse un ottimo e valoroso ufficiale, ben visto dai superiori, un giovane dabbene con una brillante carriera davanti a sé e perfino una solida posizione nella buona società.
Quattro anni prima, incontratosi nel parterre di un teatro di Mosca con un suo camerata tedesco, Berg gli aveva indicato Vera Rostova e in tedesco gli aveva detto: «Das soll mein Weib werden.» Da quel momento aveva deciso di sposarla. Adesso, a Pietroburgo, considerata la posizione dei Rostov e la propria, aveva stabilito che il momento era venuto e aveva fatto la sua