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cavalieri.   
   Ma, prima che li avesse raggiunti, Pierre si fermò vicino a un uomo bruno in uniforme bianca, piuttosto basso di statura ma molto bello, che conversava in piedi accanto a una finestra con un uomo d'alta statura, carico di decorazioni e con la fascia a tracolla. Nataša riconobbe subito il giovane basso con l'uniforme bianca: era Andrej Bolkonskij, e a lei parve molto ringiovanito, molto più bello e più gaio.   
   «Ecco un'altra persona che conosciamo: Bolkonskij, vedete, mamma?» disse Nataša indicando il principe Andrej. «Vi ricordate che ha passato la notte da noi, a Otradnoe?»   
   «Ah, lo conoscete?» disse la Peronskaja. «Io non lo posso soffrire. Il fait à present la pluie et le beau temp. È di una superbia senza limiti! Assomiglia in tutto e per tutto a suo padre. Si è legato a Speranskij, stanno elaborando insieme chissà quali progetti. Guardate come si comporta: una signora gli sta parlando e lui è voltato dall'altra parte,» continuò, indicando Bolkonskij. «Io lo metterei al suo posto se si comportasse con me a quel modo!»   
   

   Capitolo XVI   

   
   All'improvviso ci fu un movimento generale; la folla si spostò in avanti, poi si scostò di nuovo e, fra due ali di persone che cedevano il passo, alle note dell'orchestra che aveva cominciato a suonare entrò l'imperatore, seguito dai padroni di casa. L'imperatore avanzava in fretta, salutando a destra e a sinistra, come se cercasse di liberarsi al più presto da quelle accoglienze preliminari. I musicisti suonavano una polonaise, famosa in quel periodo per le sue parole dedicate

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