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principe Andrej a Otradnoe, il loro arrivo a Pietroburgo, la somiglianza fra Nataša e il principe Andrej, che la njanja aveva notato durante la prima visita del principe, lo scontro nel 1805 fra Andrej e Nikolaj, e molti altri sintomi di quanto poi era accaduto vennero osservati e commentati dai familiari.   
   Nella casa regnavano quella poetica noia e quel silenzio che accompagnano sempre la presenza di un fidanzato e di una fidanzata. Spesso, quando erano tutti insieme, tacevano. A volte si alzavano e se ne andavano, e i due fidanzati, pur restando soli, continuavano egualmente a tacere. Di rado accadeva che parlassero della loro futura esistenza. Il principe Andrej provava, a parlarne, un senso di timore e di vergogna. Nataša condivideva questo sentimento, come tutti i sentimenti di lui, che intuiva sempre. Una volta Nataša si mise a fargli domande sul figlio. Il principe Andrej arrossě, cosa che adesso gli accadeva di rado e invece a Nataša piaceva in modo particolare, e disse che suo figlio non sarebbe vissuto insieme a loro.   
   «Perché?» domandň Nataša, sbigottita.   
   «Non posso toglierlo al nonno, e poi...»   
   «Come gli avrei voluto bene!» esclamň Nataša, indovinando subito il suo pensiero. «Ma lo so, voi volete che non esistano pretesti per accusare me e voi.»   
   Talvolta il vecchio conte si avvicinava al principe Andrej, lo baciava, gli domandava consigli a proposito dell'educazione di Petja o della carriera di Nikolaj. La vecchia contessa, guardandoli, sospirava, Sonja temeva sempre di essere di troppo e si sforzava di trovare dei pretesti per lasciarli soli anche quando loro non ne avevano motivo. Quando il principe Andrej parlava (ed egli sapeva raccontare molto bene), Nataša lo

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