Durante l'inverno il principe Andrej arrivò a Lysye Gory. Era allegro, dolce e affettuoso come da tempo la principessina Mar'ja non lo aveva più visto. Ella presentì che qualcosa di nuovo doveva essergli accaduto, ma egli non disse nulla del suo amore. Prima di partire conversò a lungo di qualcosa con suo padre e la principessina Mar'ja si accorse che, al momento della partenza, erano irritati l'uno verso l'altro.
Poco dopo la partenza del principe Andrej la principessina Mar'ja scrisse da Lysye Gory a Pietroburgo alla sua amica Julie Karagina, che lei sognava, come sempre sognano le ragazze, di maritare a suo fratello e che in quel periodo era in lutto in seguito alla morte di suo fratello ucciso in Turchia.
«È chiaro che le afflizioni sono la nostra sorte comune, cara e dolce amica Julie.
La vostra perdita è così terribile che io non me la posso spiegare altrimenti se non come una grazia speciale di Dio, il quale, nel Suo amore per voi, vuole mettere alla prova voi e la vostra meravigliosa mamma. Ah, cara amica, soltanto la religione può, non dico consolarci, ma sottrarci alla disperazione; soltanto la religione può spiegarci ciò che, senza il suo aiuto, l'uomo non può comprendere: per quale scopo, per quale ragione creature elevate, capaci di trovare la felicità in questa vita e non solo non fanno del male a nessuno, ma sono indispensabili alla felicità altrui, vengano chiamate a Dio, mentre continuano a vivere i malvagi, gli spietati, i nocivi, oppure coloro che sono di peso a se stessi e agli altri. La prima morte alla quale io abbia assistito e che non dimenticherò mai, la morte della mia cara cognata, ha suscitato in me quest'impressione. Come voi domandate al destino perché mai dovesse morire