La principessina avrebbe voluto replicare qualcosa, ma il padre non glielo permise e prese ad alzare sempre più la voce.
«Sposati, sposati pure, caro mio... Bella parentela!... Sono persone così intelligenti, così ricche! Sì, sì, una bella matrigna per Nikoluška. Lei farà da matrigna a Nikoluška e io mi sposerò la Bourienne!... Ah, ah, ah, così anche lui avrà una matrigna! Voglio solo una cosa: nella mia casa non c'è posto per altre donne; si sposi pure, se vuole, ma vada a vivere per conto suo. O forse hai intenzione anche tu di trasferirti da lui?» domandò alla principessina Mar'ja. «Ebbene, va' con Dio, e buona fortuna!»
Dopo questa sfuriata il vecchio principe non tornò mai più sull'argomento; ma l'irritazione trattenuta nei confronti della debolezza del figlio si manifestava nei rapporti con la figlia. Ai vecchi pretesti per fare del sarcasmo, ora se n'era aggiunto uno nuovo: il discorso sulla matrigna e le cortesie a M.lle Bourienne.
«E perché non dovrei sposarmela?» diceva alla figlia. «Sarebbe una magnifica principessa!»
E, in effetti, con suo grande sconcerto e meraviglia, negli ultimi tempi la principessina Mar'ja cominciò ad accorgersi che suo padre cominciava a dare sempre maggiore confidenza alla francese. La principessina Mar'ja scrisse al principe Andrej riferendogli come il padre avesse reagito alla sua lettera, ma confortò il fratello dandogli la speranza di conciliare il padre con quel pensiero.
André, la religione, Nikoluška e la sua educazione, erano i motivi di conforto della principessina Mar'ja; ma, oltre a questo, siccome ad ogni persona è necessario coltivare le proprie personali speranze, la principessina Mar'ja nel più profondo segreto della sua anima aveva un