Indice   [800x750]    Website Info


piacere la voce del giovane conte che strepitava, acquistando un tono sempre più vibrato; udirono imprecazioni e parole terribili, ingiuriose, che si susseguivano l'una all'altra.   
   «Sei un brigante, un ingrato!... Ti faccio a pezzi, canaglia... Bada che non hai a che fare con papà... Hai rubato a man bassa...» e così via.   
   Poi queste stesse persone, con non minore soddisfazione e paura, videro che il giovane conte, acceso in volto e con gli occhi iniettati di sangue, trascinava fuori Miten'ka tenendolo per il colletto e, cogliendo il momento opportuno tra una parola e l'altra, lo prendeva a calci nel deretano colpendolo col ginocchio e gridava: «Fuori! Che qui non rimanga nemmeno il tuo odore, brigante!»   
   Miten'ka ruzzolò a precipizio giù per i sei scalini e si rifugiò in un boschetto. (Era il luogo dove, a Otradnoe, si rifugiavano i colpevoli. Lo stesso Miten'ka, quando tornava ubriaco dalla città, si andava a rimpiattare in quel folto d'alberi e molti abitanti di Otradnoe, costretti a sottrarsi alle ire di Miten'ka conoscevano le virtù taumaturgiche di quel luogo.)   
   La moglie e la cognata di Miten'ka si affacciarono spaventate nel vestibolo, dalla porta di una stanza dove bolliva un samovar lucido e terso e si ergeva l'alto letto dell'amministratore coperto da una trapunta fatta di piccoli ritagli di stoffe diverse.   
   Il giovane conte non badò a loro; ansimando, passò avanti a passi decisi ed entrò in casa.   
   La contessa, che aveva saputo subito dalle ragazze ciò che era accaduto nella dipendenza, da una parte si tranquillizzò pensando che ora la loro situazione sarebbe migliorata; d'altro canto domandava preoccupata come suo figlio avrebbe potuto affrontare quella situazione. Si avvicinò più

Questo capitolo in: Inglese Francese Tedesco Avanti