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che il principe non poteva riceverli e che la principessina li pregava di recarsi da lei. Per prima si fece incontro agli ospiti M.lle Bourienne. Ella accolse con particolare ossequiosità il padre e la figlia e li accompagnò dalla principessina. Questa andò incontro agli ospiti col suo passo pesante e il volto turbato, sparso di macchie rosse, cercando invano di apparire disinvolta e cordiale. Fin dal primo sguardo Nataša non le piacque. Le sembrava troppo elegante, spensieratamente allegra e vanitosa. La principessina Mar'ja non si rendeva conto che, ancor prima di vedere la sua futura cognata, era già maldisposta nei suoi confronti a causa di un'inconscia invidia per la sua bellezza, la sua giovinezza e la sua felicità, nonché a causa del suo amore e di un sentimento di gelosia nei confronti del fratello. Oltre a questo invincibile sentimento di antipatia per lei, in quel momento la principessina Mar'ja era agitata perché, all'annuncio della visita dei Rostov, il vecchio principe si era messo a urlare che lui non era tenuto a vederli; che la principessina Mar'ja li ricevesse pure, se voleva, ma che non li lasciassero entrare nel suo studio. La principessina Mar'ja aveva deciso di ricevere i Rostov, ma temeva che ad ogni istante il principe potessse far qualche uscita delle sue, giacché era parso oltremodo sconvolto dall'improvvisa venuta dei Rostov.   
   «Ebbene, cara principessina, vi ho portato la mia cantatrice,» disse il conte con una riverenza e guardandosi attorno inquieto, come se avesse paura che il vecchio principe potesse entrare. «Come sono contento che facciate conoscenza... Peccato, peccato che il principe stia sempre poco bene.» E, dopo aver detto altre frasi d'occasione, si alzò. «Se permettete, principessina, che vi lasci per un quarto d'ora la mia Nataša... io vorrei andare qui a due passi, alla Sobaè'ja Plošèadka, da

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